22 maggio 2012

Quer pasticciaccio brutto del piano regolatore


lettera pubblicata su Luna Nuova n°36, martedì 22 maggio 2012 
Gentile direttore

Nell’edizione di venerdì è apparso un articolo riguardante il consiglio comunale di Condove, in cui viene data la notizia della mia astensione su una variante al piano regolatore proposta dall’Amministrazione comunale. Vorrei argomentare in maniera un po’ più dettagliata le motivazioni che mi hanno spinto a fare questa scelta.
Sorvolando su alcune variazioni resesi necessarie per correggere degli errori materiali, l’oggetto del contendere ricade sul punto 6 della relazione presentata dall’Amministrazione prima in commissione bilancio e poi in consiglio comunale (consultabile e scaricabile dal sito del Comune), intitolato “Inserimento e eliminazione di aree a servizio pubblico”. Nel punto 6b si propone di cambiare la destinazione d’uso di una particella collocata nella zona industriale condovese, trasformandola da “area a servizio pubblico” ad “area  omogenea a quelle circostanti” vista “la realizzazione di una rotatoria stradale, che in fase di costruzione è stata posizionata in modo tale da rendere inservibile tale area a servizi”. A complicare ulteriormente la situazione, vi è il fatto che questa porzione di terra sia inserita in un’area a PEC, vincolata cioè a un utilizzo ben preciso. Nel punto 6c invece si propone “l’eliminazione della destinazione d’uso dell’area a servizi pubblici a parcheggio di via Partigiani Georgiani in quanto priva d’interesse per l’Amministrazione Comunale”.    
Le aree del piano regolatore destinate a servizi sono un valore perché vincolano l’utilizzo di porzioni di territorio alla realizzazione di opere per i cittadini. A mio avviso, privarsi di questa possibilità è un errore.
Facendo queste considerazioni in consiglio, mi è stato risposto dal Sindaco che, per quanto riguarda l’area della zona industriale, la destinazione d’uso è stata modificata in modo che venga acquisita dal proprietario delle particelle circostanti e, in cambio, il Comune potrà disporre dell’area su cui ora sorge la rifiuteria che, quindi, è stata realizzata su un terreno privato. Il Sindaco inoltre ha dichiarato che di questo “scambio” non c’è nessun atto ufficiale, ma solo un accordo verbale tra le parti. Stesso discorso per quanto riguarda l’area di via Partigiani Georgiani, in quanto, pare, che il Comune riceverà da un privato un pezzo di terra nell’area del castello del conte verde in cambio della variazione della destinazione d’uso di quell’area.
Con queste risposte viene difficile credere che corrisponda al vero quanto scritto in delibera, cioè che un’area non interessa più perché la rotonda che si doveva fare è già stata fatta e che un’altra area “è priva d’interesse da parte dell’Amministrazione”.
Nei prossimi giorni presenterò un’interrogazione all’Amministrazione, perché su questa vicenda continuo a vederci poco chiaro. Portare, in commissione prima e in consiglio poi, una delibera su cui si sono scritte delle affermazioni poi smentite durante il dibattito consiliare è un segnale di scarsa considerazione del lavoro dei tecnici e del ruolo dei consiglieri, ma è anche una cartina al tornasole sulla leggerezza (diciamo così...) con cui l’Amministrazione lavora su argomenti così complessi e delicati come il piano regolatore.
Oltre ad una mistificazione della realtà non so se ci siano state delle effettive irregolarità, ma ricordo che i più grandi scandali che hanno investito, e ancora investono, le amministrazioni locali sono legate proprio alla redazione e alle varianti dei piani regolatori.
Se l’Amministrazione ha voglia di correre certi rischi faccia pure, io non mi voglio assumere queste responsabilità.

Jacopo Suppo
Ascoltare Condove

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