8 giugno 2013

Una riflessione condovese

Ho letto con molto piacere le dichiarazioni di Pietro Milazzo su Luna Nuova, che chiede a tutti i consiglieri di minoranza (lui compreso) uno sforzo unitario in vista delle prossime elezioni.
Non è la prima volta che lo dice. E ha ragione.
Personalmente ho già detto quello che penso, e non mi sembra di essere così distante da Pietro.
Se cinque anni fa i problemi della maggioranza di allora hanno inciso pesantemente, questa volta le chiacchiere stanno a zero. Sono consapevole delle differenze che ci sono tra gli eletti dei tre gruppi consiliari, ma sono altrettanto consapevole delle tante affinità che uniscono la stragrande maggioranza degli elettori di quei tre gruppi. E visto che quel che facciamo non lo facciamo per noi, ma per i condovesi, sarebbe il caso di tenere in grande considerazione queste affinità.
Il "la prossima volta state tutti insieme" è un leitmotiv che ho sentito tantissime volte da quando sono in consiglio comunale, un po' perchè le divisioni fanno sempre star male, un po' (soprattutto direi) perchè questi cinque anni abbiamo assistito a situazioni al limite dell'incredibile. Spazi pubblici ceduti ai privati, incuria e abbandono del paese, scelte amministrative ed economiche (vedi l'addizionale Irpef o la scelta di aumentarsi le indennità) che cozzano con il momento che stiamo vivendo e con la storia della nostra comunità. Le assenze del Sindaco alle manifestazioni ufficiali poi, denotano un distacco dalla comunità e un gran menefreghismo che fan cader le braccia.
In un contesto come questo, l'unica cosa da fare è mettere da parte le ambizioni personali e avere ben chiaro in testa che l'obiettivo numero uno deve essere quello di togliere Condove dalle mani di questa Amministrazione.
Per quel che mi riguarda, ribadisco quello che ripeto da un po' di tempo.
Rimettere in movimento Condove non sarà facile. Mancano i soldi, molte realtà associative sono in difficoltà, le divisioni di questi anni hanno lasciato il segno. C'è il rischio che emergano ancora una volta i rancori e i rimpianti per quello che si "poteva fare" e non le energie e la voglia di pensare a quello che si "potrà fare". Che le ambizioni personali, e una certa dose di settarismo e di preconcetti, rendano difficile realizzare quell'unità che i condovesi si aspettano e ci chiedono. Con la consapevolezza però che non basterà inventarsi un'ammucchiata in grado (forse) di vincere le elezioni ma incapace poi di amministrare.
Per uscire da questa situazione, l'unica strada è quella dell'inclusione. Bisogna dar vita il prima possibile ad uno spazio aperto a tutti quelli che vogliono voltare pagina. Un laboratorio, un comitato, un'assemblea permanente, chiamatela come vi pare. Un posto dove si discuta non delle persone ma delle cose da fare. Dove vengano fuori idee, soluzioni, problemi, magari anche sogni. Un percorso che renda tutti partecipi e che riattivi un po' di energie che si sono perse per strada. Per amministrare una comunità bisogna innanzitutto essere in sintonia con essa, capirne le esigenze e i cambiamenti, cercando di interpretarli. Bisogna far vedere visivamente che non ci sono due destini differenti tra eletti ed elettori, ma solo ruoli diversi per un unico obiettivo: rendere Condove un posto migliore di quello che è oggi. In un contesto del genere, chi ha competenze, voglia, intelligenza, disponibilità, capacità di leadership, emergerà con nettezza e sarà chiaro a tutti su chi poter puntare.
Nessuna decisione a tavolino, nessun accordo tra gruppi, nessun diktat, ma un nuovo patto di cittadinanza.
Perchè saranno tempi duri eh. Con pochissimi soldi e poche opportunità. Non si potranno fare molti voli pindarici ma solo tirarsi su le maniche e remare decisi. Per questo serve l'aiuto di tutti.
Una seconda riflessione, magari pure sbagliata. Diciamo un'impressione.
Le dichiarazioni del vicesindaco sabato sera fanno il paio con quelle del 25 Aprile, e seguono quelle che il Sindaco ha pronunciato ad un incontro con gli istituti compresivi scolastici, dove pare abbia bollato come "superata" la gestione pubblica delle strutture scolastiche, avventurandosi in ipotetiche prospettive future in cui i locali scolastici devono "fare profitto".
Non credo nelle casualità e neanche negli scivoloni involontari. Credo invece che nella maggioranza ci sia in corso un gran lavoro per limitare i danni. Le assenze di alcuni consiglieri al consiglio comunale sono all'ordine del giorno, così come l'insoddisfazione di un pezzo di cittadini che li ha sostenuti. Credo si stia facendo largo l'idea che per risolvere questi problemi possa bastare proporre un nuovo candidato sindaco, magari più giovane ma già con esperienza.
Ripeto, é un'impressione. In ogni caso, lo scopriremo presto.

1 commento:

  1. Ciao Jacopo, ho sempre letto i tuoi pensieri, molte volte sono stato in disaccordo con il tuo pensiero o con il tuo modo di vedere le cose, alcune volte in accordo, ma sostanzialmente le cose che scrivi sono tuoi pensieri per cui meritano rispetto anche se non condivisi.
    E' la prima volta che mi permetto di scriverti in quanto come "marito dell'assessore" vedo e sento cose che forse tu non vedi o non puoi vedere.
    Per questo ti dico che stai sbagliando a scrivere "male" di questa amministrazione come se fossero tutti brutti e cattivi. Ti assicuro che le persone (perché di persone si tratta per cui meritano rispetto) che stanno lavorando per il paese (anche se a te non sembra) lo stanno facendo con impegno e competenza, senza gli stipendi stratosferici di cui da anni sento parlare. Ti posso assicurare che se dovessimo fare il conto economico tra soldi ricevuti (meno di 150 € al mese) e quelli spesi andremmo in rosso, senza contare il tempo speso. Ma è proprio per questo motivo che non ti puoi permettere di accusare le persone che attualmente amministrano di essere in malafede, lo fanno (non so neanche io perché) probabilmente per passione (per lo meno Erica);
    molte volte le ho chiesto dopo le ennesime polemiche delle minoranze frustrate (perchè di questo si tratta la maggior parte delle volte e anche da lì ci siamo passati): "perché non molli tutto e fai altro ?" La risposta è stata sempre la stessa:" ho voglia di fare qualcosa per Condove". Io non sono un condovese "DOC" e personalmente ti posso assicurare che per uno che non è di Condove è molto difficile ambientarsi e capire la mentalità dei condovesi; ancora oggi non l'ho capita ed è per questo che ogni tanto le ripeto quella domanda. Io avrei già lasciato perdere, non perché non avessi "le palle" per continuare, ma perché sembra quasi che ogni cosa che viene fatta, sia stata fatta per un fine diverso da quello dichiarato.
    Questi sospetti da regime (di destra o di sinistra non importa) sono deleteri sia per le persone che le subiscono, sia per il fulcro su cui tutto quanto ruota e cioè la società in cui viviamo, in questo nostro caso Condove.
    Parli di "unità che i condovesi si aspettano e ci chiedono", ma da "esterno" ti posso assicurare che Condove è divisa e non certo per colpa dell' attuale amministrazione, sono arrivato a Condove nel 1999 e la situazione era già come quella attuale; notavo distintamente le differenze, pensa che quando Erica si è messa in lista per la prima volta nel 2004 , molte persone considerate "amiche" non le hanno più rivolto il saluto, a te sembra un comportamento corretto ? Ti sembra che il paese chieda unità ? A me no. (ma è un mio parere)
    Un consiglio per le prossime amministrative: se vuoi essere candidato sindaco scegliti le persone di tua fiducia e non guardare agli altri solo per vincere, perché una volta lì dovrai "pagare" eventuali "patti politici" e questo ti porterà lontano dai tuoi progetti e dal bene comune.
    Un' ultima cosa, pretendi che l'amministrazione faccia di più quando poi scrivi che probabilmente in caso di vittoria non riusciresti a fare quasi niente per mancanza di fondi, mi sembra un pò paradossale.

    Ciao
    Giandonato

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